Quella sporca donnina by Lia Celi

autore:Lia Celi [Celi, Lia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788851180409
editore: Utet
pubblicato: 2020-06-02T22:00:00+00:00

Impure alla moda

Quella casa al 23 di Queen Street, nel quartiere londinese di Mayfair, le era sempre andata stretta. E non solo perché doveva condividerla con dieci sorelle e quattro fratelli. Mayfair era una delle zone più eleganti della città, la preferita dal ton, l’alta società dell’epoca. Ma non tutti gli edifici erano splendidi, e sicuramente non lo erano quelli alla portata di un modesto negoziante con quindici bocche da sfamare, come il signor Dubouchet. La famiglia arrotondava rammendando calze di seta, accessori di lusso che richiedevano un trattamento molto accurato e ben pagato.

Le dimore lussuose però stavano proprio dietro l’angolo. E Harriette e le sue sorelline, fra un rammendo e l’altro, si distraevano affacciandosi alla finestra del salotto, ad ammirare il viavai di carrozze tilbury, britzka e phaeton, che è come dire oggi Ferrari, Maserati e Lamborghini. Di uscire non se ne parlava. A Mayfair le strade erano pericolose, soprattutto dopo il tramonto. La luce incerta dei lampioni a olio non bastava a scoraggiare i rapinatori e i tagliagole (la polizia londinese sarebbe stata istituita solo nel 1820). Uscire da sole era improponibile per le ragazze, ma anche per i maschi: rischiavano di essere prelevati dalle press gang e arruolati a forza nella Regia Marina.

Tappate in casa, le graziose ragazze Dubouchet potevano solo guardare da lontano i dandy che entravano e uscivano da quegli irraggiungibili palazzi. La prima a fare il gran passo era stata Amy, la maggiore, scappata con un certo signor Trench. Poi era toccato a Fanny, la più bella della famiglia, che aveva seguito un certo Woodcock. Anche Harriette avrebbe voluto andarsene per tentare la carriera teatrale ma suo padre, scandalizzato, ha reagito minacciandola e riempiendola di botte. La notte stessa, mentre il signor Dubouchet dormiva della grossa, la quindicenne Harriette ha preso le sue cose e si è trasferita nella casa di un piacente scapolo che abitava in fondo alla strada e a volte si fermava davanti al 23 di Queen Street per un saluto galante. Era William, visconte Uffington e primo conte di Craven, che per godersi meglio la sua giovane conquista se l’è subito portata nella sua residenza di Ashdown Park.

Ma il mondo è piccolo e le notizie corrono. «Craven è molto carino, a parte un difettuccio: vive con una ragazzina ad Ashdown Park», scriveva Jane Austen (sì, lei) a sua sorella Cassandra, nel 1801. Un difettuccio, appunto, niente di scandaloso. Per un uomo della sua classe una mantenuta era un accessorio d’obbligo, come un purosangue o una giacca di buon taglio. Nemmeno il matrimonio avrebbe potuto ostacolare i suoi piaceri. Quelli come Craven si sposavano per dare un erede alla casata e gli unici doveri che avevano verso la sposa erano accoppiarsi con lei di tanto in tanto e accompagnarla ai balli di corte. Per la lussuria c’erano le cyprians, ma la vere passioni maschili erano lo sport, soprattutto equitazione e lotta, e il guardaroba. Il modello di tutti era Beau Brummell, il favorito del reggente, che alla sua toilette mattutina dedicava

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